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Yves Klein, essere nell'infinito. La visione dell'arte e la retrospettiva 1970: il caso giudiziario
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Yves Klein è internazionalmente conosciuto per il suo Monochrome bleu e la rappresentazione Le Saut dans le Vide. Immerso nella cultura del Dopoguerra, Klein in una vita pur breve apportò un determinante contributo all'arte contemporanea, influenzando molti degli artisti a lui coevi e successivi. Monocromi, pitture di fuoco, sculture spugne, antropometrie e performance, arte in contatto con la natura e uso del corpo sono in Klein innovative e ribadiscono l'unicità dell'opera,con una collocazione sistemica e coerente nella visione esoterica/religiosa dell'arte e della vita propria dell'artista francese. Se la vita è il teatro del vuoto, l'artista ne è il direttore e il regista, il maestro delle cerimonie, il sacerdote dell'arte come rappresentazione sacra, con la missione di impregnare l'infinito nella materialità. L'autrice, sullo sfondo di questa lettura olistica, presenta anche le vicende giudiziarie legate alla contestata autenticità di opere, in occasione della retrospettiva europea "Klein del 1970" presso la GAM di Torino, con le posizioni dei diversi protagonisti, offrendo altresì in approfondimento gli strumenti della cassetta degli attrezzi per meglio leggere l'artista e gli eventi narrati.