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La strana gioventù. Una generazione ribelle nella San Pietroburgo del 1862
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Orazio Torriani - già protagonista del romanzo Il bibliotecario di Marx (2022) - si reca per motivi di lavoro a San Pietroburgo. Siamo nella primavera del 1862. Mentre è intento a realizzare la nuova Sala di lettura della Biblioteca Imperiale, entra per caso in contatto con una strana gioventù. Sono ragazzi e ragazze che fanno della coerenza la loro bandiera: ciò che si fa nella vita traduce la propria scommessa esistenziale. Contestano la famiglia, la scuola, la morale. Mettono in discussione tutto: dai fondamenti teorici e religiosi, all’organizzazione dello Stato e della società, fino alle abitudini quotidiane, al modo di vestire e di acconciarsi. E, infatti, le ragazze indossano occhiali da sole, hanno i capelli corti, fumano; i ragazzi si fanno crescere i capelli e amano i copricapo a tesa larga. Leggono e distribuiscono stampa clandestina; organizzano cooperative e scuole gratuite per analfabeti; aderiscono ai gruppi rivoluzionari che rivendicano “terra e libertà” per i contadini. Cominciano a vivere nelle comuni, discutono di socialismo, di emancipazione dei servi e di liberazione della donna. La loro è una vicenda costellata da manifestazioni di piazza, scontri con la polizia, strani incendi, spie e traditori. Il protagonista accompagnerà il lettore fin dentro le passioni e le speranze di questa strana gioventù. Ne incontrerà diversi esponenti, conoscendo in particolare tre ragazze: Anna, Sophia e Natalia. Ma, soprattutto, Torriani riuscirà a frequentare il leader indiscusso del movimento, Nikolaj Gavrilovich Chernyshevskij, proprio nei mesi precedenti alla stesura del suo romanzo, il Che fare? Dai racconti sugli uomini nuovi. È per la tumultuosa gioventù dei primi anni Sessanta che scriverà questa storia e infatti il libro avrà un impatto straordinario, trasformando radicalmente il modo di vedere il mondo per intere generazioni di giovani. E come, un secolo dopo, The Catcher in the Rye (1951) di Salinger sarà la Bibbia dei giovani studenti americani, così il Che fare? (1863) diverrà il breviario di ogni giovane rivoluzionario russo.