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Il complesso ritorno dei beni culturali all'ex Jugoslavia
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L’esame di documenti di archivio conservati in differenti Uffici del Ministero della Cultura, a Padova, Venezia e Roma, consente di fare luce sulle sorti di alcune casse di beni archeologici trasferite nel corso del secondo conflitto mondiale dall’area istrianodalmata a zone più interne ai confini nazionali italiani. I documenti analizzati coprono un arco cronologico che dal 1928 giunge fino al 1994 e dettagliano le operazioni di accentramento ai fini di tutela, di trasporto e di restituzione a seguito degli accordi che seguirono il Trattato di Pace del 1947. Il riordino e la contestualizzazione del materiale di archivio – atti ufficiali, lettere, elenchi, minute e relazioni – relativo a beni provenienti dai musei di Pola, Zara e Fiume, giunti in momenti diversi a Venezia e a Roma, propone un quadro di sintesi dei principali movimenti, evidenziando infine l’attuale presenza, a Roma, di cinque casse di reperti archeologici di provenienza fiumana.