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Giovanni de Lorenzo. Nell'archivio del Generale
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“Nella mia lunga carriera di soldato ho sempre servito, in pace e in guerra, con fedeltà, onore, capacità e dedizione le legittime autorità costituite e costituzionali, sul fronte russo come nella guerra partigiana, durante la quale la lotta ha per me rappresentato, oltre che una battaglia per la libertà ‒ nella quale sono stati accanto a me membri di questo Parlamento ‒ anche la premessa alla ricostruzione di un’Italia libera, democratica, forte, in condizione di opporsi con appropriate forze nazionali ad ogni aggressione esterna o interna per la conservazione e la difesa dello Stato; il nostro Stato. Questa è sempre stata, ieri come oggi, la base fondamentale delle mie azioni nel quadro di un dovere, del mio dovere, che in ogni tempo ho volontariamente assolto; il dovere (senza remore e perplessità derivanti da interessi personali) di un soldato che ha sempre avuto chiara la visione delle sue responsabilità, dovere che può basarsi solo sull’obbedienza e sul silenzio. Ma se il centro sinistra ha bisogno per la sua pace della mia testa considererò la mia eventuale condanna come il riconoscimento ambito di avere da soldato creduto più di altri nella difesa di quello Stato che tutti insieme abbiamo ricomposto ma che ancora oggi non siamo riusciti completamente a ricostruire”. Gen. On. Giovanni de Lorenzo alla Camera dei Deputati il 19 febbraio 1969